Tra le pendici dell’Etna, dove la terra respira fuoco e le vigne si aggrappano a terrazze di pietra lavica, nasce un vitigno che racconta la storia, la forza e l’eleganza della Sicilia: il Nerello Mascalese.
Questo vitigno a bacca nera, autoctono dell’area etnea, è il cuore pulsante dell’Etna DOC, rappresentando l’essenza di un territorio unico al mondo.
Origini e diffusione
Il Nerello Mascalese deve il suo nome al comune di Mascali, situato nella provincia di Catania, e al colore scuro delle sue uve (“nerello” in dialetto siciliano). La sua coltivazione è documentata da secoli nelle zone vulcaniche dell’Etna, in particolare tra Mascali e Randazzo, dove ancora oggi si trovano antichi vigneti ad alberello su suoli di sabbia nera e pietra lavica.
Oltre all’area etnea, il Nerello Mascalese è presente anche nella zona di Torre Faro, frazione del comune di Messina, e in altre aree della Sicilia orientale.
Caratteristiche ampelografiche e agronomiche
Il Nerello Mascalese è un vitigno vigoroso, che predilige altitudini comprese tra i 350 e i 1000 metri s.l.m., dove beneficia di forti escursioni termiche e suoli ricchi di minerali. Tradizionalmente allevato ad alberello, oggi si trova anche in forme di allevamento a cordone speronato.
Le sue uve presentano acini di forma oblunga e colore rosso chiaro. È un vitigno a maturazione tardiva, con vendemmia che avviene tra la seconda e la terza settimana di ottobre. I vini ottenuti hanno una gradazione alcolica elevata (13-14%) e una spiccata predisposizione all’invecchiamento.
Profilo organolettico
I vini da Nerello Mascalese si distinguono per la loro eleganza e complessità. Al naso offrono profumi di frutti rossi maturi, spezie, erbe aromatiche e note minerali. Al palato sono strutturati, con tannini setosi, buona acidità e una lunga persistenza. La loro espressività varia significativamente in base al terroir e all’annata, rendendo ogni bottiglia unica.
Il Nerello Mascalese nell’Etna DOC
Il Nerello Mascalese è il protagonista assoluto della Denominazione di Origine Controllata Etna, istituita nel 1968. Secondo il disciplinare:
- Etna Rosso: minimo 80% Nerello Mascalese, massimo 20% Nerello Cappuccio; fino al 10% di altri vitigni a bacca bianca non aromatici.
- Etna Rosato: stessa composizione dell’Etna Rosso.
- Etna Spumante: minimo 60% Nerello Mascalese, massimo 40% di altri vitigni idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
Queste percentuali evidenziano l’importanza del Nerello Mascalese nella produzione dei vini etnei, conferendo loro struttura, eleganza e longevità.
Il Nerello Mascalese è più di un vitigno: è un simbolo della Sicilia, della sua storia e della sua capacità di coniugare tradizione e innovazione. Ogni sorso racconta la forza del vulcano, la passione dei viticoltori e l’unicità di un territorio straordinario.